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REAZIONE DA IPERSENSIBILITA' DI TIPO II
(MEDIATA DA ANTICORPI)


L’ipersensibilità di tipo 2 è una reazione mediata da anticorpi diretti contro antigeni presenti sulla superficie cellulare o altri componenti tissutali.

Il legame antigene anticorpo può determinare danno tramite:
  • attivazione del complemento con formazione del complesso di attacco e lisi osmotica
  • osponizzazione: gli anticorpi o frammenti C3b del complemento fissati sulla membrana fungono da opsonine favorendo la fagocitosi
  • citotossicità anticorpo dipendente mediata da cellule: gli anticorpi reagiscono con recettori per il frammento Fc espresso sui leucociti con lisi diretta senza intervento della fagocitosi.


  • REAZIONE DA IPERSENSIBILITA' DI TIPO III
    (MEDIATA DA IMMUNOCOMPLESSI)


    L’ipersensibilità di tipo III è mediata da immunocomplessi.
    Gli immunocomplessi attivano il complemento con frammentazione dei componenti della cascata del complemento e produzione delle frazioni C3a C4a C5a che sono anafilotossine in grado di determinare degranulazione localizzata delle mastcellule con aumento locale della permeabilità vasale, C3a e C5a hanno anche attività chemiotattica e richiamano i neutrofili.
    Gli immunocomplessi di maggiori dimensioni si depositano sulla membrana basale dei vasi, i neutrofili non riescono ad eliminarli per fagocitosi e producono enzimi litici che danneggiano i tessuti.

    Le manifestazioni cliniche dovute alla presenza di immunocomplessi possono essere limitate.
  • Reazione locale (o reazione di Arthus): nella sede di ingresso dell’antigene, in presenza di eccesso di anticorpi si formano immunocomplessi di grandi dimensioni che si depositano a livello della parete vasale con attivazione neutrofila e danno tissutale per rilascio di enzimi da parte dei neutrofili. A partire da un paio d’ore dal contatto con l’antigene si sviluppa una vasculite acuta da immunocomplessi con necrosi tissutale che determina la formazione di un’area di edema ed emorragia, talvolta seguita da ulcerazione.
  • Reazione sistemica: è dovuta ad immunocomplessi circolanti che possono formare trombi in circolo, causare vasculiti sistemiche e, depositandosi nelle strutture di filtraggio, determinare danni d’organo come glomerulonefriti, artriti etc.


  • REAZIONE DA IPERSENSIBILITA' DI TIPO IV
    (IPERSENSIBILITA' RITARDATA)


    L’ipersensibilità di tipo IV richiede la presenza di cellule T sensibilizzate.
    Al primo incontro con l’antigene (fase di sensibilizzazione) le APC (nella cute cellule di Langerhans) inglobano gli antigeni per endocitosi li complessano e li espongono sulla superficie complessati con presentano l’antigene complessato con MHC di classe II e migrano a livello dei linfonodi locoregionali ove li presentano ai linfociti CD4 vergini che differenziano in T effettori e T memoria.
    Al un successivo incontro con l’antigene (fase efferente) si verificano una serie di eventi (processazione e presentazione) simili ai precedenti con attivazione dei linfociti T precedentemente sensibilizzati che liberano citochine pro infiammatorie che richiamano i macrofagi (reazione Th6) o altri linfociti (reazione Th1).
    Esempio classico della reazione da ipersensibilità di IV tipo è la reazione alla tubercolina.